Dove siamo

Marina Grande è un antico borgo marinaro abitato da sempre da pescatori e marinai, da gente dedita unicamente al mare, loro sola fonte di sostentamento. Per la sua posizione in Penisola è stato escluso fin dai primi secoli e fino a metà degli anni ’50, dal sovrastante Paese, in quanto per accedervi esisteva un’unica arteria che conduce, ancora oggi, con ampie “tese” di scale, fin sulla spiaggia. Dalla metà degli anni ’50 esso è stato collegato alla Città con una rotabile che ha creato le basi per un nuovo sviluppo. Dal mare ci appare come una conchiglia. Le sue casette variopinte racchiudono nel loro grembo la simpatica chiesetta dedicata a S.ANNA dal cui campanile un’orologio ne scandisce le ore, quelle ore che in inverno non passano mai. Nondimeno la visione, dall’alto dalla strada che unisce Sorrento al suo Capo, il Borgo della Marina Grande fornisce uno spettacolo d’insieme paragonabile solo a quelli offerti dai paesini di pescatori che si affacciano sulla riviera Ligure e su alcuni tratti di costa Spagnola e Portoghese. L’immagine mediterranea che si presenta agli occhi di chi l’osserva viene esaltata dai colori variopinti delle tante barche tirate a secco o dondolanti nel suo mare antistante la spiaggia dentro e fuori la scogliera. Il verde delle piante dei giardini, a monte ed ai lati gli fanno corona racchiudendo questo fantastico scenario. Non meno affascinante è lo spettacolo di luci variopinte offerto dal Borgo nelle ore serali che vengono esaltate dal loro riflesso sulla superficie del mare. A fronte di tanta apparente bellezza ha purtroppo corrisposto nel corso dei secoli e fin quasi agli anni della costruzione della nuova strada, uno stato di generale indigenza dei suoi abitanti dovuto all’isolamento dal centro cittadino. La particolare posizione del borgo ha esposto i suoi abitanti in prima linea durante l’assedio dei Turchi del 1558 e alle continue scorrerie delle orde Saracene che si avvicinavano alle coste Campane. Forse un primo impulso positivo alla situazione economica dei Marina Grande si fu dato dal permesso accordato dal Comune di Sorrento per la realizzazione di un cantiere mercantile da impiantare nella zona ovest del Borgo ed esattamente nell’allora proprietà del Principe Tricase. Tale concessione fu decretata su richiesta dei costruttori navali, metesi Lauro, che avevano individuato in quella zona, nuove possibilità di sviluppo per la loro azienda. Tale decisione fu anche suffragata dalla relazione dell’allora medico condotto Dottor Astarita, che denunziava lo stato di indigenza degli abitanti del Borgo. La tradizione cantieristica seppure diversificata si è tramandata nel corso degli anni. Ai giorni nostri vede i cantieri della Marina Grande ai vertici regionali e forse anche nazionali nella costruzione di imbarcazioni sia da diporto che commerciali.

Tratto da "La Marina Grande di Sorrento nella storia della Cantieristica della Penisola Sorrentina" a cura del Cap. Sup. Lc Giuseppe Coppola